Ernesto

 

Ho accostato al dipinto anche il disegno preparatorio, proprio perché volevo lasciare un appunto sulla tecnica del “disegno di contorno”, splendidamente descritta da Betty Edwards nel libro Disegnare con la parte destra del cervello (ancor oggi disponibile in Italia, dopo numerosissime ristampe) e applicata, magistralmente, da Charles Reid. Di quest’ultimo, oltre ai libri tradotti nella nostra lingua (e alle edizioni americane e inglesi acquistate in seguito) ho avuto la fortuna di procurarmi i video, che in epoca pre-tutorial erano su Vhs e poi DVD. Li colleziono gelosamente: la fase del disegno vi trova sempre molto spazio, quanto quella del dipinto. Nel mio piccolo quadro, quando ho applicato il colore ho tenuto i toni alti, sovrapponendo il minimo possibile di strati e privilegiando l’effetto della luce. Sono contento del viso del bambino, di come si fonde col braccio del nonno e con l’ombra del berrettino. Il fondo è un’allusione più che una rappresentazione, ma preferisco così. Nelle opere dei maestri la luce fa tutto il lavoro, insieme al bianco della carta – caratteristica dell’acquerello – e in alcuni casi, più che impressionisti, i loro quadri sembrano astratti: pensate a certe rappresentazioni veneziane di Turner. Oltre a quelle notissime in esterno, tra i canali, io amo un suo dipinto che rappresenta la sua camera d’albergo investita dalla luce: onirica e, appunto, quasi astratta.

Titolo:
Ernesto, schizzo preparatorio e acquerello
Luogo e anno:
Otranto, 2021
Misure:
13x19cm
Supporto:
Carta Fabriano
Tecnica:
Acquerello
Category:
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